domenica, settembre 14, 2008

Risultati Lab. di scrittura - settembre 2008

Laboratorio di scrittura 2008
Università degli Studi “L’Orientale”Facoltà di Lingue e Letterature straniereLaboratorio di scrittura – Prof.ssa Alessandra Ottieri


Risultati della prova scritta (10/ 09/08)

Criteri-base di valutazione:
- Sufficienti competenze ortografiche, morfologiche, sintattiche
- Sufficienti capacità analitiche e sintetiche
- Sufficiente capacità logico-argomentativa

D’AVANZO ALESSA C
COSENTINO EMANUELA A
IANNICIELLO CHIARA B
VITIELLO ROBERTA prova non superata
D’ABRONZO ANNA prova non superata
FERRARO DUCCIO A
ANATRIELLO CARMELA A
PALUMBO ANNA A
CRIMALDI MARIANGELA A
AMODIO CARMEN B
SALERNO EMANUELA B

AVVISO PER TUTTI GLI STUDENTI DEL LABORATORIO
Vi ricordo che la registrazione ufficiale della prova (con attribuzione dei relativi crediti) avviene il giorno stesso dell'esame, mediante la compilazione e la firma del verbale e del relativo statino. Il libretto, come certamente già saprete, non ha alcun valore legale. Se avete bisogno (per seri motivi) di mettervi in contatto con me, potete scrivermi al seguente recapito: ottieria@libero.it, oppure potete usare questo blog.

Napoli, 14/09/2008
Prof.ssa Alessandra Ottieri

martedì, giugno 24, 2008

Laboratorio di scrittura 2008 - Appello di giugno - Risultati della prova

Laboratorio di scrittura 2008
Università degli Studi “L’Orientale”Facoltà di Lingue e Letterature straniereLaboratorio di scrittura – Prof.ssa Alessandra Ottieri

Risultati della prova scritta (19/06/08)

AVVISO PER TUTTI GLI STUDENTI DEL LABORATORIO
Vi ricordo che la registrazione ufficiale della prova (con attribuzione dei relativi crediti) avviene il giorno stesso dell'esame, mediante la compilazione e la firma del verbale e del relativo statino. Il libretto, come certamente già saprete, non ha alcun valore legale. Se avete bisogno (per seri motivi) di mettervi in contatto con me, potete scrivermi al seguente recapito: ottieria@libero.it, oppure potete usare questo blog.
Napoli, 24/06/2008
Prof.ssa Alessandra Ottieri

Criteri-base di valutazione:

- Sufficienti competenze ortografiche, morfologiche, sintattiche
- Sufficienti capacità analitiche e sintetiche
- Sufficiente capacità logico-argomentativa


ABRUZZESE GIUSEPPINA A
ADDEO TIZIANA A
AIELLO TERESA C
ALBANO MARIANA C
ALTERISIO MARIAPIA A
ALTIERI SHARA C
AMORUSO WANDA A
ANDREOCCI MATTEO B
ATTIANESE GIUSEPPA prova non superata
AVAGLIANO GIOVANNA C
BADILE L. RACHELE A
BARBIERI MILENA A
BOCCIA VITTORIA B
BRANDI TERESA A
CALIGNANO MONICA A
CAPORASO FEDERICA A
CAPORASO MARIKA A
CARBONE MIRIANA B
CARPENTIERI AMELIA A
CASALINO A. FRANCESCA A
CASILLO GIUSEPPE A
CAUTELA STEFANO A
CECI ADELE BARBARA A
CEGLIA GIULIANA A
CERBONE DANIELA B
CHIARELLI ROSANDRA A
CIMMINO CAROL GRACE B
CINQUEMANI CARMELA A
CIPRIANO ROSSELLA C
CIRILLO LUCA PAOLO C
COLUCCI ANNA LAURA A
COSTANZO LAURA A
CRISPINO GINA B
CRISTOFARO PASQUALINA A
CUCCURULLO DANIELA A
CUOZZO FRANCESCA A
D’ABRONZO ANNA prova non superata

D’AGROSA GRIECO E. B
D’ANTONIO ALESSANDRO B
D’AVANZO ALESSIA prova non superata
DAMIANO IMMACOLATA B
DE BIASIO ANNALISA B
DE SILVA MARIAGRAZIA C
DELL’AVERSANA LUISA B
DI COSTANZO RITA B
DI LORENZO ROSALIA C
DI PALMA TERESA A
DURANTE FEDERICA A
ESPOSITO ROSSELLA A
FERRARA MARTINA A
GAMBARDELLA T. A
GAROFANO CRISTINA A
GIANNELLI M. FATIMA prova non superata
GUARINO MARCELLO B
IANNELLO YLENIA B
IANNICIELLO CHIARA prova non superata
IANNUCCI PASQUALE A
LANNI LUISA A
LORUSSO SARA A
LUCCHESE LISA A
MARCHITTO MARCELLA B
MEGLIO ROBERTA A
MEOLI CLAUDIA A
MORRA FABRIZIA A
MORRA MELANIA A
MORTELLARO FAABIANA A
OTTAVIANO DAVIDE A
PALOMBA ANTONIO A
TRANI ALESSANDRA A
TULINO CRISTINA B



lunedì, maggio 12, 2008

11 - NORME EDITORIALI (ANCHE PER LA TESI DI LAUREA...)

Norme redazionali per l’elaborazione di una tesi di laurea

Norme di carattere generale
1) Usate l’interlinea 2: fate cioè in modo che tra una riga e l’altra del testo ci sia ampio spazio bianco per facilitare la lettura e l’inserimento di indicazioni e correzioni manuali.
2) Numerate ogni foglio. Ogni word processor permette di numerare automaticamente le pagine al momento della stampa su carta.
3) Conservate sempre una copia di riserva (floppy disk o cd rom) del lavoro

Mentre digitate IL TESTO…

Inserite nel testo solo gli spazi richiesti dalla separazione tra le parole e le frasi.
Andate «a capo» (usando il tasto «invio» o «return») solo alla fine di un capoverso.
Usate pure il correttore ortografico automatico Ma ricordate che ci sono errori che il computer non individua: es. “Il chiaro di lana” e “Il chiaro di luna”, per il computer sono giuste entrambe le frasi!

...ricordate che:

USO DELL'ACCENTO A FINE DI PAROLA
Attenzione alla corretta accentazione e apostrofazione di congiunzioni, avverbi, pronomi, ecc.
L’accento è sempre grave ( ` ) sulle vocali a, i, u
più
già
così
dà (per distinguere la voce del verbo “dare” dalla preposizione uguale)
là (avv. di luogo, per distinguerlo dall’articolo “la”)
lì (avv. di luogo, per distinguerlo dall’articolo “li”)
Sulle vocali e ed o può essere sia acuto ( é ) che grave ( è )
Vogliono l’accento grave (vocale aperta):
caffè
thè
è
cioè
Vogliono l’accento acuto (vocale chiusa):
perché
affinché
giacché
sé (pronome, ma se scrivo “se stesso” l’acc. non ci vuole)
né…né (congiunzioni coordinate; “ne” pronome non vuole l’accento: “il caffè è buono, ne vuoi un po’?”)

APOSTROFI
Vogliono l’apostrofo:
alcune parole che hanno subito il troncamento di un’intera sillaba
po’ (poco)
mo’ (modo)
be’ (bene)
ca’ (casa)

Alcuni imperativi
da’ /dai (da’ retta a tua madre!)
di’ / dici (di’ pure quello che pensi)
fa’ / fai (fa’ presto!)
sta’ / stai (sta’ zitto!)
va’ / vai (va’ e torna subito!)

“qual è” si scrive senza apostrofo

USO DLLE VIRGOLETTE
a) virgolette semplici alte (“ ”): per evidenziare nel testo singole parole cui si desidera dare un rilievo o una sfumatura particolare;
b) doppie virgolette basse (« »): per citazioni di ogni genere all’interno di un testo, per titoli di giornali e di riviste, per capitoli e paragrafi di un libro.

CITAZIONI
Le citazioni lunghe (più di quattro righe) verranno composte in corpo minore e staccate rispetto al testo della tesi.
Le citazioni brevi vanno inserite nel testo tra doppie virgolette basse (« »). Se detti brani contengono, a loro volta, altre citazioni, queste vanno contraddistinte con virgolette doppie alte (“ ”).
Se si saltano alcune frasi o parole all’interno di una citazione, l’omissione verrà indicata con tre puntini tra parentesi quadre [...].
L’uso del corsivo è consentito e richiesto per parole in lingua straniera o in latino.

NOTE
Le note vanno poste a piè di pagina, se il programma utilizzato lo consente, e contraddistinte con numerazione progressiva continua iniziando da 1.
Il numero di richiamo dev’essere posto in esponente, senza parentesi, dopo l’eventuale segno di interpunzione.
Come si cita un libro o un articolo nella nota?
L’informazione deve essere quanto più possibile completa ed esatta
Per i volumi:
a) nome puntato e cognome dell’autore
b) titolo dell’opera in corsivo;
c) eventuale indicazione del volume con cifra romana, (es. vol. IV)
d) luogo di pubblicazione;
e) nome della casa editrice;
f ) data di pubblicazione;
g) numero di pagina (p.) o delle pagine (pp.)

Esempi:
B. Croce, La poesia di Dante, Bari, Laterza, 1943, p. 55.
L. Salvatorelli, Profilo della storia d’Europa, vol. II, Torino, Einaudi, 1944, pp. 809–12.

Per gli articoli di riviste e giornali
a) il nome dell’autore e il titolo dell’articolo hanno le stesse caratteristiche sopra riportate per le citazioni di volumi.
b) titolo della rivista va in tondo tra virgolette «doppie basse», con le seguenti indicazioni disposte in quest’ordine:
c) annata o volume della rivista in cifra romana (I, II, III, IV, V, ecc.)
d) numero di fascicolo in cifra araba (1, 2, 3, 4, 5, ecc.)
e) anno solare della pubblicazione della rivista in cifra araba
f) numero di pp.

Esempi:
C. Santoli, La poesia di Gioacchino Belli, «Sinestesie», a. II, n. 2, 2005, pp. 22-35.
Se citiamo da un quotidiano:
B. Severgnini, Gli italiani che scrivono, «Il Corriere della sera», 28/02/2008, p. 4.


10 - SAPER PROGETTARE

SAPER PROGETTARE
In qualsiasi settore del lavoro o della ricerca (scuola, università, azienda, enti pubblici e privati) è necessario saper progettare/programmare il lavoro.
In un sistema efficiente e organizzato, nulla può essere affidato all’improvvisazione. Occorre conoscere a priori gli obiettivi del nostro lavoro e le modalità per realizzarli.
La maggior parte dei contratti di lavoro stipulati oggi sono “a progetto” e prevedono da parte del lavoratore-contrattista un’autonoma capacità progettuale.


Avere una “capacità progettuale” significa:
- avere le idee chiare su ciò che si vuol fare (contenuti e obiettivi)
- saper descrivere ciò che si vuol fare
- avere una conoscenza approfondita dello “stato dell’arte”
- avere una conoscenza approfondita del contesto in cui si inserisce il progetto
- saper prevedere i tempi di realizzazione del progetto
- conoscere preventivamente i mezzi e gli strumenti necessari per realizzarlo
- saper indicare quali sono i “risultati attesi”

Il progetto è un testo descrittivo-informativo articolato in modo sintetico e chiaro secondo una “griglia” standard.

Il testo del progetto deve contenere:

Titolo
(ogni progetto deve avere un titolo)
Obiettivi:
- quali sono le finalità della mio intervento
- quali sono i destinatari (a chi mi rivolgo?)
Stato dell’arte
- quadro storico-sociale-culturale-economico in cui si inserisce il progetto
- ricerche già svolte nel campo
- progetti simili al mio
Descrizione del progetto
(contenuti)
- in che consiste
- quali sono le novità che introduco
- tempi di realizzazione
- persone coinvolte (gruppo di lavoro)
- strumenti
- metodologie
Risultati attesi
- quali sono le mie aspettative?
C0sti
- rendicontazione economica








9 - LA BIBLIOGRAFIA

COS'E' E COME SI COSTRUISCE UNA BIUBLIOGRAFIA?
1) La bibliografia è un elenco di testi (volumi, articoli, miscellanee, ecc.) dei quali vengono riportate tutte le informazioni utili (autore, titolo, editore, luogo e data di stampa).

2) È posta, generalmente, alla fine di un volume e serve al lettore per conoscere le fonti dell’autore e per poter approfondire la conoscenza dell’argomento in oggetto.
3) Esistono diversi tipi di bibliografia:

– bibliografia delle opere dell’autore (es. elenco di tutti gli scritti, in volume e in rivista, di Giuseppe Ungaretti); può contenere delle sottosezioni: Poesia, Narrativa, Teatro, Saggistica, ecc.)
– bibliografia critica (es. elenco di tutti i volumi, saggi, articoli scritti su Ungaretti)
– Bibliografia delle opere consultate (elenco di tutte le opere di carattere generale utilizzate nella stesura di una tesi (saggio, articolo, ecc.) su Ungaretti, ma che non riguardano direttamente l’autore: manuali di poetica, libri di storia contemporanea, studi di metrica).

Come si cita un testo in una bibliografia


1) Se si cita un volume di un autore singolo:
N. COGNOME, Titolo, luogo di stampa, editore, data di pubblicazione.
Esempio:
L. PIRANDELLO, Il fu Mattia Pascal, Torino, Einaudi, 1958.

2) Se si cita un testo compreso in una miscellanea (raccolta di testi di autori diversi: es. Atti di un convegno), si fa così:
N. COGNOME, Titolo, in AA. VV., Titolo, a cura di………., luogo, editore, data, pp.
Esempio:
L. PIRANDELLO, Sei personaggi in cerca d’autore, in AA. VV., Teatro del ’900, Milano, Mondadori, 1978, pp. 230-290.

3) Se si cita un testo compreso in una raccolta dello stesso autore, si fa così:
N. COGNOME, Titolo, in Id.[Idem], Titolo, luogo, editore, data, pp.
Esempio:
G. UNGARETTI, Il porto sepolto, in Id., Vita d’un uomo. Tutte le poesie, a cura di L. Piccioni, Milano, Mondadori, 1971, p. 34.

4) Se si cita un articolo di rivista, si fa così:
N. COGNOME, Titolo, «titolo della rivista», città (non sempre c’è), annata, numero del fascicolo, data, pagine.
Esempio:
G. UNGARETTI, La poesia simbolista, «La Fiera letteraria», Firenze, a. III, n. 5, 1934, pp. 4-6; ripubbl. in Id., Vita d’un uomo. Saggi e interventi, Milano, Mondadori, 1985, pp. 234-290.

8 - COME SI COSTRUISCE LA NOTA AL TESTO?

COME SI COSTRUISCE LA NOTA?
L’informazione deve essere quanto più possibile completa ed esatta.

Per i volumi vanno indicati i seguenti elementi, separati dalla virgola:
a) nome puntato e cognome per esteso dell’autore
b) titolo dell’opera in corsivo;
c) eventuale indicazione del volume con cifra romana, (es. vol. IV)
d) luogo di pubblicazione;
e) nome della casa editrice;
f ) data di pubblicazione;
g) numero di pagina (p.) o delle pagine (pp.)

Esempi:
B. Croce, La poesia di Dante, Bari, Laterza, 1943, p. 55.
L. Salvatorelli, Profilo della storia d’Europa, vol. II, Torino, Einaudi, 1944, pp. 809–12.

Per gli articoli di riviste e giornali
a) nome dell’autore (come sopra)
b) titolo dell’articolo (come sopra)
c) titolo della rivista va in tondo tra virgolette «a sergente»
d) annata o volume della rivista in cifra romana (I, II, III, IV, V, ecc.)
e) numero di fascicolo in cifra araba (1, 2, 3, 4, 5, ecc.)
f) anno solare della pubblicazione della rivista in cifra araba
g) numero di pp.

Esempi:
C. Santoli, La poesia di Gioacchino Belli, «Rivista di studi belliani», a. II, n. 2, 2005, pp. 22-35.
B. Severgnini, Gli italiani che scrivono, «Il Corriere della sera», 28/02/2008, p. 4.

ABBREVIAZIONI PIU’ RICORRENTI
Id. (da latino idem = lo stesso) = per un autore che ho appena citato e del quale non ripeto il nome
cit. = per un’opera/articolo già citato all’interno del mio saggio e del quale non ripeto il titolo
Ibidem = per un brano che ho appena citato (nella nota che precede), tratto dalla stessa pagina
Ivi = per un brano tratto da un testo appena citato (nella nota che precede), ma tratto da una pagina diversa:

TAVOLA DELLE ABBREVIAZIONI

a. = anno
a.a. = anno accademico
a.C. = avanti Cristo
a c. di = a cura di
b. / bb. = battuta/e
c. / cc. = carta/e
cap. / capp. = capitolo/i
cfr. = confronta
cod. / codd. = codice/i
col. / coll. = colonna/e
d.C. = dopo Cristo
ecc. = eccetera
ed. = edizione
ed. by = edited by
es. = esempio
f. / ff. = foglio/i
fasc. = fascicolo
Id. = Idem
ms. / mss. = manoscritto/i
n° = numero/i
n.n. = non numerato
nota = nota (sempre per esteso)
op. = opera
p. / pp. = pagina/e
passim (corsivo)= il passo ricorre frequentemente nell’opera citata.
r (corsivo) = recto
s.a. = senza anno di stampa
s.d. = senza data
s.e. = senza indicazione editore
s.l. = senza luogo
s.n.t. = senza note tipografiche
s.t. = senza indicazione di tipografo
s. / ss. = seguente/i
sec. / secc. = secolo/i
v (corsivo) = verso
vol. / voll. = volume/i

7 - IL SISTEMA CITAZIONE-NOTA

IL SISTEMA CITAZIONE-NOTA

- Esistono diversi tipi di scrittura saggistica (cioè di testi argomentativi): la tesi di laurea, la relazione di argomento letterario e/o scientifico, l’inchiesta su un tema di attualità, alcuni tipologie di articoli giornalistici.
- Un testo argomentativo (di qualunque tipo) si compone generalmente di:
- porzioni di testo originali, cioè dello scrivente
- citazioni più o meno lunghe: (porzioni di testo prelevate da opere di narratori o poeti; brani tratti da saggi critici; brani tratti da articoli di giornali e/o riviste;brani tratti da interviste; pareri, idee, opinioni altrui (purché la trascrizione sia fedele)
- eventuali “apparati” (bibliografia, indici, immagini, appendici, ecc)

- PERCHE' SI CITA

- Possono essere citati passi di racconti/romanzi, frasi celebri, proverbi, versi di poeti, brani di opere critiche e saggistiche, purché la citazione non sia casuale (solo per “allungare il brodo”…), ma appropriata, congruente, collegata al discorso in essere.
- La citazione è funzionale a vari scopi, serve a:
- dare forza e incisività al nostro discorso;
- riportare un pensiero, una riflessione, un’idea opposta alla mia, per poterla “smontare” criticamente;
- se si scrive un saggio su un autore (poeta, narratore, ecc.), occorrerà spesso riportare brani di testo di quell’autore, altrimenti il discorso critico risulterà “astratto” (es.: se scrivo su Ungaretti dovrò citare spesso i versi delle sue poesie; se scrivo su Pirandello citerò brani delle sue novelle, commedie, romanzi; ma anche se scrivo un articolo di cronaca riporterò brani di interviste, opinioni di poliziotti, magistrati ed altri coinvolti nel caso).


- COME SI CITA?
- se la citazione è breve (non supera i tre righi), va inserita di seguito nel testo ma segnalata con le virgolette basse (« ») per non creare confusione tra testo originale e testo citato!
- Se la citazione è lunga (supera i tre righi) occorrerà separarla graficamente dal testo originale: si lascerà uno spazio bianco prima e dopo il nostro testo, si userà un corpo minore e… niente virgolette!
- Ad ogni citazione corrisponde sempre una nota!
[1]
- Nella nota, posta alla fine della citazione e dopo il segno d’interpunzione, andrà indicato:
- autore dell’opera citata (nome puntato, cognome per esteso);
- il titolo dell’opera citata (in corsivo);
- luogo e anno in cui l’opera è stata pubblicata;
- e, soprattutto, il numero di pagina (il lettore deve poter facilmente risalire alla fonte della citazione)

- La nota può servire anche ad altri scopi:
- nella nota posso dire altre cose, che non ho detto all’interno del testo per non interrompere la continuità del discorso, ma che sono ugualmente degne di interesse;
- posso fornire delle notizie utili, delle informazioni bibliografiche, delle indicazioni critiche in più ad uso del lettore;
- posso riportare altre citazioni che non ho inserito nel testo per non “appesantirlo” troppo, ecc.
[2]

[1] Occorre sempre specificare la nostra fonte! Le note possono essere riportate a piè di pagina, come in questo caso, oppure alla fine del documento. Word contiene tutte e due le opzioni.
[2] Nella tesi di laurea, in molti manuali scolastici e universitari, nei saggi scientifici o critici tutte le opere citate nel testo andranno poi elencate in modo ordinato nella bibliografia finale.

5 - IL TESTO ARGOMENTATIVO

TESTO ARGOMENTATIVO

1) È un testo strutturato con rigore e finalizzato alla dimostrazione della validità di una certa tesi relativamente ad un dato argomento.
2) Sono testi argomentativi:
- Articolo di giornale (fondo/editoriale/articolo di opinione)
- Saggio breve/relazione
- Tesi di laurea
- Recensione/resoconto con giudizio di valore
- Discorso elettorale
- Panegirico/elogio
3) Ha un carattere soggettivo perché esprime il punto di vista dello scrivente (la sua opinione in merito ad un argomento/idea/teoria/evento/libro, ecc.) ed ha come obiettivo indurre il lettore ad adottare quel determinato punto di vista.


4) Segue uno schema fisso, ma non rigido:
- Presentazione del problema:
a. introduco i fatti ed eventualmente
b. chiarisco le mie fonti (se ci sono)
- Formulazione della tesi:
a. espongo il mio punto di vista sul problema
- Sviluppo argomentativo:
a. Espongo almeno 3 argomentazioni a sostegno della mia tesi
b. Ogni argomentazione va contenuta in un capoverso/paragrafo
c. Utilizzo osservazioni, fatti, esempi, riflessioni, statistiche che possono risultare utili per dare forza alla mia tesi
- Confutazione:
a. Illustro rapidamente i punti di vista alternativi al mio…
b. ….per poi demolirli!
- Conclusione:
a. Riepilogo brevemente quanto già detto prima di “tirare le somme” del discorso.

5) Il testo argomentativo deve essere strutturato in modo coerente (sul piano logico-concettuale) e coeso (sul piano della lingua e dello stile). È consigliabile l’uso di certi “ingredienti”:
- uso massiccio di connettivi per dare consequenzialità al ragionamento. Nessi di tipo causale, avversativo, finale, temporale, concessivo, ecc.: “ecco dunque che”, “per questo motivo”, “nonostante ciò”, “dopo che”, “affinché”, “ma”, “tuttavia”, “sebbene”ecc.
- uso della prima persona del verbo (mi assumo la responsabilità di quello che scrivo)
- uso del tempo presente (effetto di maggiore attualità e concretezza nell’affrontare il problema)
- uso di metafore e similitudini (per colpire l’attenzione del lettore e rendere più fruibile l’argomentazione).

4 - IL TESTO DESCRITTIVO -RIASSUNTO/RECENSIONE/SINTESI

TESTO DESCRITTIVO
(RIASSUNTO - RECENSIONE – RESOCONTO)


1) È un testo, o una porzione di testo, in cui si descrive una persona, un oggetto, un fatto attraverso l’enumerazione di elementi significativi (ma a volte anche marginali) che riguardano quella persona, quell’oggetto, quel fatto.
2) Esistono diversi tipi di testi descrittivi:
- riassunto/sintesi
- resoconto (di un evento)
- recensione descrittiva (per rivista specialistica)
- articolo di cronaca (rosa, nera, di costume, di attualità, ecc.)
- verbale di polizia
- relazione tecnica – scheda tecnica
-
tutti mirano alla massima oggettività e non richiedono il “punto di vista” dello scrivente.

Riassunto:
- Leggere bene il titolo del testo (contiene informazioni preziose)
- Leggere bene il testo, più volte
- dividere il testo in segmenti/capoversi e riuscire a isolare le informazioni principali da quelle secondarie
- ricostituire il testo, dopo averlo scomposto, collegando le informazioni principali ed evitando il superfluo. Massima oggettività, pochi aggettivi.
- Utilizzare la generalizzazione e la nominalizzazione
- utilizzare un stile semplice con preferenza per la paratassi
- coerenza nell’uso dei tempi verbali (di preferenza il tempo presente)
- operare, se richiesto, il cambio di taglio

Sintesi :
- è molto più breve del riassunto
- si isolano le parole chiave del testo
- si riscrive il testo di partenza utilizzando le parole chiave inserendole in periodi brevi ma significativi
- si preferisce la paratassi
- Un esempio di sintesi è la quarta di copertina di un libro;

Resoconto di un evento (mostra, convegno, prima cinematografica, presentazione di un libro, ecc.) deve contenere:
- data, luogo, durata, titolo dell’evento (tutte le informazioni tecniche ad uso del lettore)
- Notizie circa l’affluenza e la composizione del pubblico
- Descrizione oggettiva dell’evento (chi sono i promotori, i partecipanti, gli autori)

Recensione di un testo scritto (saggio, romanzo, ecc.) deve contenere.
- Data, titolo, autore, editore, informazioni bibliografiche, destinatari del volume.
- Cenni sulla precedente produzione dell’autore (ma non sempre)
- Descrizione della struttura del testo (capitoli, parti, paragrafi, bibliografia, eventuali illustrazioni, appendici, particolarità tipografiche e di contenuto)
- Citazione di passi significativi (con rinvii al numero di pag. tra parentesi)
- Se si tratta di recensione con giudizio di valore (in genere più breve e meno articolata) occorre sottolineare l’originalità o meno, l’utilità o meno, del testo in oggetto.

3 - DALLA PARATASSI ALL'IPOTASSI...E RITORNO

Dallo stile segmentato (testo paratattico)
allo stile coeso (testo ipotattico)
…e ritorno

Regola n° 1: Il testo paratattico (ovvero: preferenza per lo stile segmentato) non è indice di minore maturità stilistica o di “incapacità a scrivere” rispetto al testo ipotattico (stile coeso)

Regola n° 2: attenzione a non confondere un testo paratattico con un testo dalla struttura elementare, “primitiva” (tipico di chi ha difficoltà a concettualizzare e ad esprimersi nella lingua scritta).

Regola n° 3: Il testo paratattico è frutto di un meticoloso lavoro di chiarificazione, semplificazione, riduzione. Generalmente esso è il punto di arrivo (non di partenza) di chi ha fatto della scrittura il proprio mestiere: giornalisti, narratori, studiosi…

1) Nello stile segmentato le frasi, tutte principali, sono unite:
- per coordinazione (e…e = congiunzioni coordinative; ma = cong. avversativa)
- per asindeto (,…,…;…;)
2) Nello stile coeso da una frase principale autonoma dipendono più subordinate di I°, II°, ecc.


Due o più proposizioni coordinate possono trasformarsi in principale + subordinata attraverso l’uso di:
- congiunzioni subordinative: benché, affinché, quando, sebbene…
- pronome relativo: che, il quale, per il quale, con il quale….
- participio passato del verbo
- gerundio
- complementi vari
- nominalizzazione del verbo

Esempio: Pietro è andato al cinema; ha portato con sé Maria; Maria è la sua fidanzata (testo paratattico)

o Quando Pietro è andato al cinema ha portato con sé la fidanzata Maria
o Pietro, che è fidanzato con Maria, l’ha portata al cinema
o Andando Pietro al cinema, ha portato con sé Maria, la fidanzata
o Pietro, fidanzato con Maria, l’ha portata al cinema
o Pietro ha portato al cinema la sua fidanzata Maria

Esistono, dunque, vari modi per trasformare un testo paratattico in uno ipotattico: è da preferire, generalmente, la soluzione più “economica”, ovvero quella che richiede l’impiego del minor numero di elementi all’interno della frase

Registro formale e registro informale della lingua
La scelta del registro linguistico è una scelta di coerenza… va difesa fino in fondo! Le differenze tra registro formale e registro informale sono particolarmente evidenti nell’ USO DEL CONGIUNTIVO

Il congiuntivo è obbligatorio sia nel registro formale che informale della lingua:

o Dopo alcune congiunzioni subordinanti (affinché, benché, sebbene, qualora)
o Dopo alcune espressioni impersonali (è bene, è necessario,bisogna che, è facile, difficile che, può darsi che, può darsi che, è meglio che)
o Dopo alcuni verbi che esprimono desiderio, speranza, permesso, ordine, interdizione (mi auguro che, spero che, desidero che, voglio che)
o Con aggettivi e pronomi indefiniti (chiunque, qualunque…)

Congiuntivo o indicativo in alternativa (a seconda del registro adottato):
o Dopo alcune espressioni impersonali (è naturale che, è strano che, è peccato che, è bello che, è brutto che)
o Nei periodi ipotetici dell’irrealtà (Se studiavo era meglio; se avessi studiato sarebbe stato meglio)
o Nelle frasi interrogative indirette (Mi chiedo chi sei veramente; Mi chiedo chi tu sia)
o Nelle espressioni comparative, superlative (è il libro più bello che conosco)
o Verbi che esprimono opinioni (credo che, sembra che, pare che)

2 - RACCOLTA E GENERAZIONE DELLE IDEE

[Operazioni propedeutiche alla stesura di un testo argomentativo]
Schedatura delle fonti documentarie

1) Leggere attentamente il documento e selezionare le informazioni principali;
2) Indicare con precisione la fonte documentaria: Autore, Titolo del testo (articolo di giornale/racconto/saggio, ecc.), data e luogo di stampa, Editore, numeri di pagina;
3) Riassumere il contenuto del documento su una scheda, utilizzando soprattutto parole chiave e brevi citazioni;
4) Riscrivere, ove sia utile, intere porzioni di testo (capoversi e/o paragrafi), avendo cura di utilizzare le virgolette e di indicare il num. di pagina.

RACCOLTA DELLE IDEE

Lista disordinata

1) La lista delle idee è una sequenza di parole chiave e di periodi brevi: l’ordine è casuale e anche i loro rapporti
2) Si costruisce elencando sul foglio alla rinfusa le idee che man mano affiorano alla mente
3) È importante inserire nell’elenco anche idee che, a prima vista, sembrano banali, potrebbero esserci utili dopo.
4) È importante scrivere tutto subito. Mai rinviare l’annotazione di un’idea: la si dimentica presto!
5) È necessario rileggere spesso la lista: la rilettura aiuta a generare nuove idee.

Grappolo associativo:

1) Si costruisce scrivendo al centro di un foglio grande l’argomento in oggetto e disponendo intorno ad esso, a raggiera, le idee che vengono in mente per associazione (meccanismo associativo: sole-luce-calore-giallo, ecc.)

Flusso di scrittura:

1) Si può scegliere di iniziare subito a elaborare un “testo” costruendo periodi e frasi complete
2) Può essere utile perché aiuta a chiarirsi le idee e a superare la paura del foglio bianco
3) Attenzione: il prodotto finale non è un testo, è solo un accumulo di materiali
4) Il flusso di scrittura è caratterizzato dalla velocità di esecuzione: si rilegge poco quello che si scrive, non sempre c’è coerenza tra le parti, possono esservi molte ripetizioni e parti inutili: non importa! Ma non bisogna dimenticare che siamo nella fase di pre-scrittura e non ancora di scrittura


GENERAZIONE DELLE IDEE

Si generano nuove idee aggiungendo a quelle che già abbiamo altre che si generano attraverso diversi meccanismi associativi.


Esempio:
L’Italia e l’immigrazione
[testo argomentativo]


Tipi di associazione:

- per analogia:
gli extracomunitari, oggi, vengono in Italia / gli italiani, in passato, sono emigrati all’estero
- per contrario:
gli extracomunitari che vengono in Italia sono colti / gli italiani che emigravano in passato in Germania o in Argentina erano semianalfabeti
- per causa:
nel 1991 migliaia di albanesi sono venuti in Italia = perché, influenzati dai media, pensavano che l’Italia fosse un paese ricco.
- per conseguenza:
sono arrivati in Italia immigrati di molte etnie diverse = di conseguenza nel giro di pochi anni l’Italia è diventato un paese multietnico
- esemplificazione attraverso statistiche, interviste, ecc.: gli stranieri iscritti nelle università italiane sono circa il 20%; in particolare alla Fac. di Lingue dell’Univ. “Orientale” di Napoli sono il…………; spesso sono studenti brillanti anche se hanno difficoltà nelle prove scritte….; ecc.
- esperienza personale (se c’è): ho un caro amico albanese che frequenta con me il corso di…

1 - LA PRE-SCRITTURA

Pre-scrittura

1) Mi chiarisco le idee e organizzo un Piano di lavoro:
- cosa voglio dire?
- Quale messaggio intendo comunicare?
- Qual è l’obiettivo del mio discorso?
- Come intendo procedere?

2) Destinatario / i:
- a chi mi rivolgo?
- in quale stile dovrò esprimermi?
- quale lingua adotterò?

3) Lo stato dell’arte:
- cosa è già stato scritto sull’argomento?
- cosa intendo dire in più?
- quali sono le fonti?
- dove poso reperire le fonti?

4) Raccolta delle fonti e organizzazione dei materiali:
- schedatura delle fonti

5) Generazione delle idee
- raccolta e organizzazione delle idee
- lista disordinate di idee / flusso di scrittura
- scaletta ordinata
- scrittura

Programma Laboratorio di scrittura



Laboratorio di scrittura (a. a. 2007/2008)
Dott.ssa Alessandra Ottieri


OBIETTIVI:

- dominare con competenza le norme della strutturazione sintattica e i meccanismi della coesione nella lingua scritta
- produrre alcune tipologie-base di scrittura (schedatura per argomenti, parafrasi, riassunto, riassunto con cambio di taglio)
- stendere un testo argomentativo corredato di note e di bibliografia

MODALITA’:

- breve lezione frontale
- esercitazione scritta in aula

PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’:

1 - Presentazione del laboratorio

- illustrazione degli argomenti del corso
- obiettivi del corso / aspettative degli studenti
- bibliografia per eventuali approfondimenti


2 - L'“oggetto-libro” – prescrittura /postscrittura

- Il paratesto (frontespizio, dedica, epigrafe, prefazione, postfazione, bibliografia, indici, ecc.)
- La condivisione dei codici (terminologia tecnica, conoscenza e uso di word)
- La prescrittura (la paura del “foglio bianco”).
§ raccolta e schedatura delle fonti;
§ tecniche per la generazione delle idee (lista disordinata, grappolo associativo, flusso di scrittura);
§ tecniche per l'organizzazione delle idee (la scaletta, la mappa concettuale).
§ la lunghezza, la destinazione, il tempo, il luogo, il pubblico di un testo
- La post-scrittura:
§ rilettura e revisione dei testi;
§ correzione degli errori e dei refusi;
§ “il taglia e incolla”;
§ espunzione del superfluo.


3 - Dall’oralità alla scrittura

- Coesione testuale e coerenza linguistica;
- Paratassi e ipotassi;
- Sintassi e testualità dello scritto (differenze con il parlato)
- Dallo stile segmentato allo stile coeso
- La punteggiatura

4 - Le tipologie testuali

- testo letterario (narrativo, riflessivo, descrittivo, dialogico)
- testo informativo (articolo di giornale)
- testo regolativo (codice di leggi)
- testo persuasivo (pubblicità)

5 - Dalla scrittura… alla scrittura

- Schedatura di un testo da cui isolare le informazioni necessarie alla stesura di altri testi
- La parafrasi: riscrittura di un testo breve in un’altro diverso che ne sciolga i nodi
- Il riassunto: trasformazione di un testo scritto in uno più breve che ne conservi le informazioni essenziali
- La sintesi: il nocciolo di un testo


6 - Il riassunto

- Riassunto con cambio di taglio: produzione di un testo autonomo a partire da una fonte; il testo d’arrivo deve essere più breve e deve cambiarne il taglio: le informazioni, cioè, dovranno essere selezionate e ordinate in modo diverso sulla base di un diverso scopo o punto di vista definiti da un nuovo titolo.
- La recensione (tecniche ed esempi)
- Il resoconto (tecniche ed esempi)

7 - L’articolo di giornale



- il giornale
§ il quotidiano;
§ il settimanale;
§ il periodico culturale;
- l’articolo:
§ articolo di fondo;
§ articolo di cronaca
- l’incipit (differenti tipologie) e la conclusione


8 - Il testo argomentativo senza documentazione


- Cos’è e come si costruisce un testo argomentativo (con e senza documentazione)
§ Raccolta e organizzazione delle idee
§ Scaletta
§ Introduzione
§ Argomentazioni
§ Confutazione
§ Conclusione


9 - Testo argomentativo con documentazione

Come si costruisce un testo argomentativo con documentazione (saggio breve, relazione, tesi di laurea:
o Raccolta e organizzazione delle idee
o Raccolta e schedatura delle fonti (articoli, libri, interviste, testi letterari, ecc.)
o Scaletta
o Introduzione
o Argomentazioni
o Conclusione

Il testo deve contenere: strutturazione in capitoli, paragrafazione, citazioni, note, bibliografia


10 – Il saggio breve con citazioni e note

- Il saggio breve (sue caratteristiche e leggi);
- La paragrafazione;
- Le citazioni (brevi e lunghe);
- La note al testo.


11 - Come si costruisce una bibliografia

- a che serve e come si costruisce una bibliografia
- come si schedano i testi
- come si organizzano i materiali
- come si citano i volumi, gli articoli, ecc.

12 - Saper progettare una ricerca


- Progettare una ricerca:
o titolo
o obiettivi
o stato dell’arte
o descrizione del programma – contenuti
o risultati attesi
o verifica degli obiettivi


VERIFICA FINALE

Elaborazione di un breve testo argomentativo per il quale si fornirà in aula la documentazione


BIBLIOGRAFIA

– F. Bruni e di G. Alfieri, S. Fornasiero, S. Tamiozzo Goldmann, Manuale di scrittura e comunicazione. Per la cultura personale, per la scuola, per l’università, Bologna, Zanichelli, 1997.
– P. Graziano e P. Trama, Il piacere della scrittura. Laboratorio di analisi e produzione testuale, Napoli,Simone, 2008.
– «Quaderni di didattica della scrittura», rivista semestrale del Dip. di Scienze Pedagogiche e didattiche dell’Università di Bari.
– M. T. Serafini, Come si scrive, Milano, Bompiani, 20014


Prof.ssa Alessandra Ottieri